Viaggiare con il cane, ecco cosa bisogna sapere

da | 13 Lug 2022 | Animali

Che si vada al mare o in montagna, in Italia o all’estero, è sempre bene essere informati su tutto ciò che bisogna portare con sé per viaggiare con il cane.

 

Nei mesi estivi sono tantissimi gli italiani che iniziano ad andare in vacanza, e se pensiamo che nel nostro Paese il rapporto tra abitanti e animali domestici è di quasi 1:1 (64,8 milioni gli animali d’affezione su 58,98 milioni di italiani[1]), sorge spontanea una domanda: ma gli italiani, quando partono, lasciano il proprio animale domestico in pensione o lo portano con sé? Sembrerebbe che siano sempre di più i nostri concittadini che decidono di partire senza lasciare a casa il proprio fedele amico a quattro zampe (cane, gatto o furetto che sia).

Proprio per questo, MYLAV laboratorio di analisi veterinarie che, con un team di esperti a 360°, si prende cura della salute di cani, gatti, cavalli e altri animali da compagnia – ha pensato di realizzare una piccola guida su tutto ciò che bisogna sapere quando si parte per le vacanze con il proprio amato pet.

La prima cosa da sapere è che quando si viaggia con il proprio animale domestico, cane o gatto che sia, è fondamentale avere sempre con sé il certificato di iscrizione all’anagrafe[2], il libretto sanitario dell’animale aggiornato con anche i dati del proprietario, i dati dell’animale, tutte le vaccinazioni effettuate e la data in cui queste sono state fatte.

Il libretto sanitario, infatti, è un utile promemoria per ricordare i trattamenti somministrati all’animale, anche se non si tratta di un documento ufficiale.

Cosa fare prime di partire e durante il viaggio

 Prima di partire, è opportuno andare dal proprio medico veterinario di fiducia per un check up completo dell’animale, onde evitare di arrivare in vacanza e di incappare in spiacevoli inconvenienti. Andare dal veterinario può anche essere utile per chiedere direttamente a lui cosa è necessario sapere relativamente alla destinazione scelta per le vacanze” spiegano da MYLAV.

Prima di iniziare il viaggio vero e proprio, è meglio tenere il cane a digiuno almeno qualche ora, onde minimizzare i possibili inconvenienti per gli interni dei nostri mezzi di trasporto. In viaggio, bisogna tenere sempre dell’acqua fresca a portata di mano, soprattutto se fa caldo e se non si è provvisti di aria condizionata. Se si viaggia in auto, ed è possibile, potrebbe essere utile fare qualche sosta, per permettere al cane (o al gatto) di rilassarsi un po’ e di sgranchirsi le zampe.

Viaggiare con il cane: in treno, nave e in aereo (sempre con guinzaglio e museruola)

Sono tantissime le compagnie (aeree, ferroviarie e nautiche) che permettono di trasportare cani e gatti a bordo. Trenitalia, ad esempio, consente il trasporto a titolo gratuito di animali di piccola taglia all’interno degli appositi trasportini, sia in prima che in seconda classe[3]. Se si ha un animale di taglia maggiore è sempre consentito il trasporto, previo pagamento di un biglietto ridotto comunque del 50%.

Per quanto riguarda l’accesso degli animali sugli aerei, non vi è una regolamentazione unica per tutte le compagnie aeree. Se l’animale è di piccole dimensioni, è possibile che sia ammesso in cabina, se si parla invece di cani di media o grossa taglia questi devono necessariamente viaggiare in stiva (all’interno di apposite gabbie dedicate). In Italia la vaccinazione antirabbica non è più obbligatoria, tuttavia molte compagnie aeree, anche su tratte italiane, possono richiedere, anche in correlazione con la tratta, che cani, gatti e furetti viaggino accompagnarli dalla attestazione di avvenuta vaccinazione (da non meno di 21 giorni). Chiaramente, per spostamenti dall’Italia per l’Italia, anche cani inferiori a tre mesi possono viaggiare senza necessità di certificare un trattamento antirabbico.

Sui traghetti, infine, cani e gatti possono generalmente stare sul ponte con il proprio padrone, anche qui a patto però che abbiano sempre guinzaglio e museruola, quando non vi sia l’obbligo di contenimento nelle apposite gabbie.

Queste specifiche non valgono però ovviamente per i cani guida, i quali possono viaggiare sempre insieme al proprio proprietario, purché abbiano museruola e siano sempre tenuti al guinzaglio” specificano da MYLAV.

Viaggiare all’estero col proprio amico a quattro zampe

Se si viaggia in Paesi Comunitari, cani, gatti e furetti devono essere accompagnati da un passaporto[4]. Per il rilascio del passaporto, l’animale deve essere regolarmente iscritto in un’anagrafe riconosciuta e identificato mediante microchip[5]. Se l’animale ha più di tre mesi, deve essere stato vaccinato per la rabbia in una data successiva all’identificazione con microchip, pena la mancata validazione della vaccinazione.

Il numero massimo di animali (cani, gatti e furetti) che possono accompagnare il proprietario/persona autorizzata durante un singolo movimento a carattere non commerciale non deve essere superiore a cinque. In caso di viaggio nel Regno Unito è bene conoscere in anticipo se la razza del proprio cane non è tra quelle vietate in Inghilterra.

Per i viaggi in Paesi Terzi, è necessario che il proprietario dell’animale contatti la rappresentanza diplomatica in Italia del Paese da visitare per avere istruzioni sul modello di certificazione e sul tipo di controlli da certificare.

Viaggiare con il proprio amico a quattro zampe può essere un’esperienza bellissima, a patto che si arrivi preparati. Cani e gatti sono come bambini, bisogna pensare a tutto l’occorrente che ci può servire in vacanza, magari preparando un’utile lista prima di partire e verificando, una volta fatta la valigia, di non aver dimenticato nulla. Se si porta con sé tutto l’occorrente e si è a posto con vaccinazioni e libretto sanitario, ci si potrà godere del meritato riposo con il proprio pet, che sarà ben felice di condividere con la propria famiglia anche le vacanze estive” concludono gli esperti.

[1] Fonte dati Euromonitor e Istat.2022

[2] E non solo dei cani. Molte banchi dati regionali prevedono ormai l’obbligo dell’iscrizione in anagrafe anche dei gatti (che, comunque, dal 2013 non possono essere ceduti a qualsiasi titolo se non identificati con microchip e iscritti in un’anagrafe).

[3] Fonte.

[4] Ai fini del rilascio del passaporto cani, gatti e furetti devono essere identificati tramite tatuaggio (applicato prima del 3 luglio 2011) perfettamente leggibile o microchip e registrati all’Anagrafe Regionale degli Animali d’Affezione, comunque obbligatorio anche in Italia.

[5] Solo in alcune Regioni, se nato prima del 2011, può essere accettata l’identificazione con un tatuaggio.

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Autore: Redazione