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Estate 2025, boom di campus aziendali

da | 25 Giu 2025 | Economia

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Il caro-vita colpisce ormai ogni aspetto del quotidiano, ma a farne le spese sono anche i progetti una tantum, come quelli legati alle vacanze. Non è un segreto infatti che l’aumento delle spese di vita ordinarie abbia iniziato a pesare anche sulle uscite straordinarie.

Un fenomeno che sta incidendo in maniera sempre più preoccupante sulla qualità di vita dei giovani statunitensi, tanto è vero che, secondo il Summer Travel Survey 2025, solo il 46% prevede di viaggiare quest’estate.

A incidere sull’impossibilità di partire non sono solo i costi dei voli o degli hotel, ma soprattutto le spese quotidiane che erodono il budget familiare: d’altronde il 68% di chi rinuncia al viaggio lo fa perché la vita di tutti i giorni costa troppo e si tratta di quasi 7 giovani su 10, una percentuale molto alta. Mentre tra coloro che resteranno a casa il 65% dichiara che lo farà per motivi economici.

Ma non finisce qui, perché, aspetto ancora più preoccupante, quasi un terzo di chi partirà (29%) si indebiterà per farlo. Anche in Italia il trend è analogo, se si pensa che secondo l’Osservatorio Mare Italia, dal raffronto con i prezzi dello scorso anno nei servizi turistici, gli aumenti dei prezzi di una vacanza quest’anno si attestano intorno a un +8%.

Inoltre nei primi tre mesi del 2025, secondo quanto riportato dalla testata Torcha, le richieste di prestiti personali per coprire le spese di viaggio sono aumentate del 18%, per un totale stimato di oltre 100 milioni di euro erogati solo nel primo trimestre.

Non sorprende quindi che cresca l’interesse verso forme di welfare capaci di offrire opportunità concrete di supporto, soprattutto per i più giovani e in modo particolare per i figli dei dipendenti. Si pensi, per esempio, alle colonie estive di una volta: luoghi in cui bambini e ragazzi potevano respirare aria di mare o di montagna, lontani dalle città e dalle routine familiari. Esperienze collettive, spesso organizzate da enti pubblici o aziende, pensate per offrire ai più giovani una pausa di libertà, socialità e scoperta.

E oggi, in un’Italia che fatica sempre più a permettersi le vacanze tornano, in forme nuove e più evolute, proprio quelle esperienze. Grazie ai campus estivi aziendali promossi da Eudaimon, prima realtà a occuparsi di welfare in Italia e dal 2023 di proprietà del gruppo Epassi, oltre 1.200 ragazzi quest’anno avranno la possibilità di partire per un’esperienza estiva di qualità.

“Come le colonie di un tempo che rispondevano a un bisogno sociale profondo, ovvero quello di dare ai ragazzi la possibilità di vivere la pausa scolastica come un tempo pieno di relazioni, esperienze, crescita; i campus estivi aziendali di Eudaimon vogliono raccogliere idealmente quel testimone.

Una volta erano le imprese a farsi carico di questo compito, offrendo ai figli dei dipendenti un’opportunità concreta di vacanza educativa, così come oggi il contributo aziendale riduce significativamente il costo per le famiglie  – chiarisce Alberto Perfumo, CEO di Eudaimon – E così, in un’Italia che cambia, i campus aziendali diventano le “nuove colonie”: meno spartane, più flessibili, ma con lo stesso spirito solidale di un tempo.

A testimoniarne la validità, va rimarcata la crescita degli ultimi anni: con un +20% di iscritti sul 2024 e un più +30% sul 2023. Un servizio – conclude Perfumo – in crescita da tutti i punti di vista: non solo in termini di partecipazione ma anche qualitativi poiché il servizio offre una scelta sempre più ampia di location, selezionate in tutta Italia e non, dedicata a bambini e ragazzi di tutte le età”.

La proposta dei campus Eudaimon è cresciuta proporzionalmente negli anni, tanto che il successo dell’iniziativa si misura anche nei numeri, come testimoniano le parole di Perfumo. In definitiva dopo la pandemia, la richiesta è cresciuta di anno in anno, del resto si tratta di veri e propri percorsi formativi, che offrono ai figli dei dipendenti settimane a contatto con la natura, tra sport, sostenibilità e momenti di socialità.

Le attività combinano esperienze educative, movimento all’aria aperta e gioco, con turni flessibili e la possibilità di scegliere in autonomia la struttura, il periodo e le modalità di trasporto; un modello flessibile pensato per adattarsi alle necessità di ogni famiglia. Le mete preferite? Si passa dai luoghi di mare scelti da 663 partecipanti, mentre 554 iscritti guardano alle destinazioni montane.

Non manca una quota in crescita di soggiorni all’estero (75), segno di un’importante fiducia nel valore educativo di questo tipo di esperienze. Inoltre a rendere i campus particolarmente apprezzati è l’equilibrio tra svago e valore educativo: laboratori su sostenibilità, attività outdoor, sport di squadra, ma anche disconnessione dai dispositivi digitali, uno degli aspetti più lodati nei feedback ricevuti da genitori e ragazzi.

Inclusività e accessibilità sono i valori cardine dei campus estivi Eudaimon, progettati per rispondere a tutte le necessità dei ragazzi che vi parteciperanno. A fare la differenza è anche un altro elemento chiave: i campus estivi dedicati ai figli dei dipendenti offrono una risposta concreta alle difficoltà che molte famiglie si trovano ad affrontare durante la pausa scolastica, quando i genitori devono conciliare l’orario lavorativo con la gestione dei figli.

Non a caso la fascia d’età che conta il maggior numero di iscritti è quella degli studenti delle scuole medie, con un totale di 462. Seguono gli studenti delle scuole superiori (383) e in coda gli alunni delle scuole elementari (302). Anche Alberto Perfumo, CEO di Eudaimon sottolinea il valore aggiunto dei campus: “Eudaimon ha deciso di fare un passo ulteriore, offrendo un sostegno tangibile che va al di là del semplice aiuto materiale.

È un welfare concreto, di supporto alla genitorialità, che risponde a un bisogno reale, in un’epoca segnata dal caro-vita. Tanto è vero che la partecipazione ai campus aziendali è cresciuta in modo esponenziale – aggiunge Perfumo – dopo lo stop imposto dalla pandemia. Nel 2025 abbiamo registrato un vero e proprio boom: le aziende investono con convinzione in questi progetti e le famiglie li considerano una risorsa fondamentale.

Tra laboratori, sport, natura e amicizie nuove, i bambini e i ragazzi ritrovano il senso dell’estate: non solo svago, ma anche un modo per diventare più autonomi, più consapevoli, più umani. E lo fanno lontano dagli schermi, come si faceva un tempo, quando bastava un campo, un pallone e una manciata di amici per essere felici.”


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